Alle volte cambiare il punto di vista può regalare nuove emozioni. Ci si può anche abbassare per vedere meglio il cielo…
Ecco, se dovessi dire cosa veramente distingue l’uomo dagli altri animali direi che è la sua capacità di farsi ispirare da loro, il fascino che prova nell’osservarli, la curiosità in ciò che fanno. Da queste osservazioni ne consegue un processo creativo che tende a sviluppare le soluzioni che loro mettono in atto, magari da milioni di anni: pensiamo solo alla fotosintesi che da tempo cerchiamo di imitare, utilizzare cioè l’energia del Sole, come fanno da miliardi di anni le piante…
La grandezza della nostra mente è alimentata essenzialmente dal mondo che ci circonda; senza di esso cosa saremmo?
Tutte le scoperte in tutti i campi dello scibile umano, sotto sotto, sono ispirate da ciò che l’uomo ha visto fare alla natura. È stato da essa ispirato e da lì ha dato il via ad un processo creativo spesso sbalorditivo.

Si è portati a pensare che l’uomo possa vivere senza le altre creature, o tutt’al più che necessiti di loro a fini pratici come la nutrizione, ma non è affatto così. La nostra mente, con le sue infinite potenzialità, necessita della relazione con «l’altro da noi» per esprimersi, per dare il meglio di sé. Desertificare le nostre città, i nostri ambienti di vita, significa desertificare la nostra mente, la nostra creatività, la nostra stessa umanità…
Le altre creature ci offrono l’opportunità di guardare al mondo da punti di vista diversi dal nostro, di scoprire cose che noi non avremmo mai immaginato potessero esistere (i cetacei con l’ecolocazione, gli uccelli migratori con il magnetismo terrestre, eccetera); possono liberarci da limiti imposti dalla nostra natura, spronandoci ad andare oltre e scoprire universi altrimenti a noi preclusi…
Tutto ciò può partire dall’osservare anche “soltanto” il nostro compagno a quattro zampe: mettendoci in ascolto di ciò che ci racconta, di ciò che lui vede, e scoprire che il nostro cane ha molte più cose da dire a noi sul mondo di quante noi ne potremmo mai dire a lui.
Basterebbe imparare ad ascoltare e smettere di credere di essere noi ha dover sempre e solo imporre il nostro punto di vista sugli altri, sulle altre creature.
Difendere chi non ha voce, proteggere l’ambiente, curarsi della vita in sé, sono azioni e moti di cui noi in primis potremmo godere.
Non è la Terra che ha bisogno dell’uomo, ma il contrario…