MIACIS, UN NOME PER UN’IDEOLOGIA

Cos’è Miacis? Il nome miacis identifica un curioso animaletto vissuto circa 65 milioni di anni fa. Un piccolo mammifero simile ad una donnola, arboricolo, che pare essere stato il progenitore comune della famiglia dei canidi e dei felidi (Stanley Coren – L’intelligenza dei cani – 1996).

La famiglia dei miacidi rappresenta una tra le più antiche, se non la più antica, famiglia di mammiferi carnivori della storia della vita sulla Terra. Detto ciò, qui, Miacis identifica una filosofia, un approccio (cognitivo-zooantropologico), degli intenti e, perché no? dei sogni. La rivalutazione del rapporto uomo/animale-non-umano è il principale obiettivo di Miacis, cominciando dalla riconsiderazione dell’importanza storica ed evolutiva dei contributi che la relazione millenaria con il cane ha dato all’Homo sapiens, e che purtroppo la nostra società pare aver dimenticato.

Miacis, e coloro che si vogliono riconoscere con questo nome, considera la relazione con l’alterità animale qualcosa di molto prezioso e non surrogabile, e pone perciò il faro dell’attenzione sulla tendenza alla desertificazione di vita animale che, ora come mai nella storia, la società umana sta attuando volutamente intorno a sé.

Tra gli intenti di Miacis vi è il rallentare, limitare, arrestare questa tendenza mettendo nuovamente la società nelle condizioni di riaprire il vitale dialogo con il mondo, e considera come tramite – o medium – più accreditato, vicino e comprensibile all’uomo, senza alcun dubbio, il cane.

Questo induce Miacis a prestare particolare attenzione ad uno specifico ambito di quel vasto mondo che è la Cinofilia: il canile. Un reale cambiamento culturale, un cambiamento apprezzabile della società nei confronti dell’alterità animale, e in particolare del cane, dovrà forzatamente passare per questa via. Quando queste strutture cambieranno, si evolveranno, solo allora cominceranno a diffondere una visione differente del cane, che si allargherà a macchia d’olio intorno ad esse. Per far ciò il canile stesso dovrà essere il primo a sottoporsi al cambiamento, dal suo interno, dalle sue radici, nel suo rapporto con il mondo. Dovrà essere il primo a mettersi in gioco. Solo allora sarà auspicabile l’inizio del cambiamento a livello sociale. Miacis si propone come promotore, come stimolatore di questo processo che richiederà un supporto e un consenso esteso, e anche così il compito, anche solo quello di dare il via ad un movimento, sarà – ed è – veramente arduo, ma certamente non vano!

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