Alla fine si è spenta anche lei. Un emangiosarcoma le ha attaccato la milza e ha disseminato nell’organismo piccole metastasi. La massa più grande in addome è stata asportata con un intervento chirurgico l’8 di agosto, ma la prognosi restava comunque nefasta: due, forse tre mesi di tempo restante. Non molto, purtroppo. Probabilmente dopo l’asportazione della milza le piccole metastasi al fegato avrebbero ingranato la quinta ingrandendosi rapidamente.

L’intervento comunque è andato molto bene e lei, alla veneranda età di quindici anni, ha retto e recuperato benissimo. Era una roccia la Mallory.
Risveglio in clinica dopo l’intervento.
L’avremmo portata con noi. Camper, cani e via per le coste della Bretagna. Quell’intervento ci consentiva di fare quest’ultimo viaggio insieme, e ora ringrazio il Cielo per questo. Partimmo il 16 agosto alla volta del Frejus,  la nostra meta stava a circa 1300 km al di là delle Alpi.
Sembrava ringiovanita, una cucciola, che finalmente alleviata dalla gravosità di quella massa in addome, poteva correre e saltare nuovamente. L’oceano le piacque, non c’è dubbio. In quei luoghi è stato possibile assaporare la quiete, lo spazio, l’infinità dell’orizzonte e il cielo. Sì, sembrava che lì il cielo fosse più grande.
Una delle nostre mete fu Finis Tere – la fine del mondo – dove potemmo assistere ad uno spettacolare tramonto, tutti insieme.
Guardai Mallory e mi sfiorò un pensiero: Questo sarebbe un luogo perfetto per riposare…
Ora che lei non c’è più, mi scorrono nella mente molte immagini di quell’ultimo nostro viaggio insieme: gli incontri che abbiamo fatto, le coccole che ha ricevuto dalle persone, l’ammirazione che   provavano per come non sembrasse affatto aver quindici anni. Ma loro non sapevano. Non potevano immaginare cosa covasse dentro di lei, ed io li guardavo, orgoglioso e un poco triste; li guardavo e non dicevo nulla, solo un accenno di sorriso a coloro che dedicavano attenzioni alla Mallory e le davano un po’ del loro affetto.
Alle 09:06 di giovedì 18 settembre 2014, Mallory si spegne per sempre. Negli ultimi giorni aveva avuto un tracollo tale da non essere più in grado di reggersi in piedi e nemmeno di respirare. Le metastasi avevano fatto il loro letale corso, distruggendole il corpo. Io dovevo, ancora una volta, assumermi le mie responsabilità. Ancora una volta avrei dovuto pronunciare la sentenza di morte per una delle creature che più ho amato e dalla quale sono stato più amato nella vita. Nessuno mi guarderà mai più come faceva lei. Così come ero stato responsabile di lei per tutta la sua vita, ora non potevo farmi da parte in quel momento cruciale. Dovevo fare nuovamente conto con il distacco, senza rimedio, senza alternative, senza poi poterci ripensare. Avrei dovuto essere coraggioso anche per lei. Dalla morte non si torna indietro.
Avevo ventotto anni quando Mallory arrivò nella mia vita e adesso ne ho quarantatré. Allora non ero la persona che sono ora, non facevo ciò che faccio ora, non pensavo nemmeno come penso ora. Questi quindici anni hanno radicalmente cambiato la mia vita, anche e sopratutto grazie a lei e Zac (1999 – 2012).
Siamo stati così tanto insieme ed uniti per così tanto tempo che, giuro, non mi sembra di aver ricordi del passato in cui lei non ci sia. Ora mi sento spiazzato, ferito, solo.
Gli ultimi quindici anni li ho passati in giro per l’Italia ad insegnare quello che lei e Zac mi hanno fatto vedere; io sono stato in tutto e per tutto un tramite, come se avessi avuto il compito e il privilegio di tradurre in parole e azioni quello che apprendevo da loro. Non sono io l’insegnate. Non lo sono mai stato. Io sono sempre stato il tramite, e spero tanto di averlo fatto per bene.
Ora, seduto in cucina a scrivere, non so cosa succederà. Cosa mi aspetta adesso.
Quello che posso dire è che non ci credo ancora veramente che lei sia morta. Mi pare ancora di sentirla zampettare per casa. Mi volto spesso come se la percepissi ancora dietro di me, e di notte me la vedo lì accanto al letto, dove è sempre stata, e penso che se allungo la mano la posso di nuovo toccare…
Mallory in riva al mare
Il vento le arruffava il pelo. Siamo stati bene, felici, in quei giorni. Alle sue spalle l’Oceano.

25 agosto 2014 – Bretagna (Fr)